Oggi ho ricevuto un dono speciale, una confezione di Cubi Cantastorie, un gioco molto semplice, ma dalle possibilità infinitamente produttive in termini di immaginazione narrativa. Lanciati i dadi, l’accostamento casuale delle immagini raffigurate stimola l’autore a raccontare una storia che contenga quegli elementi.
Ci troviamo quindi nel campo delle infinite possibilità narrative, ovvero lo Storytelling. Molto è stato detto e scritto sulle intrinseche potenzialità formative di questa pratica, ma credo valga la pena ricordare e sostenere – in un mondo che procede per immagini e constata impietosamente l’affermarsi e il ritorno di tante forme di analfabetismo – la straordinaria stimolazione cognitiva che la produzione di storie è in grado di attivare.
Gianni Rodari,
nella sua opera La Grammatica della
Fantasia, sosteneva che “una parola,
gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e profondità, provoca
una serie infinita di reazioni a catena”. Bruner sosteneva addirittura che una delle modalità fondamentali
con cui la mente umana approccia la realtà è proprio il pensiero narrativo. Non solo, lo storytelling sarebbe inscindibile dall’esistenza stessa, perché fin
da bambini pensiamo, analizziamo e raccontiamo il mondo in forma narrativa: la
nostra mente processa la realtà attraverso unità temporali e le connette
attribuendo loro un ordine e delle relazioni. Insomma, la nostra mente racconta
continuamente storie, individuando cornici (frame) e micro-sceneggiature (script)
in tutto ciò che la circonda.
La creazione di storie rappresenta a livello neurocognitivo un esercizio straordinario della corteccia che aumenta in modo significativo le capacità di ragionamento ipotetico-deduttivo, di pianificazione e di problem solving. È il pensiero narrativo e fantastico che permette di elaborare ipotesi di cambiamento del futuro: solo prendendo in considerazione un mondo possibile si può agire sulla realtà e intervenire per trasformarla attivamente. D’altra parte lo stesso Einstein sosteneva: «Se volete che vostro figlio sia intelligente, raccontategli delle fiabe; se volete che sia molto intelligente, raccontategliene di più»
Oggi gli strumenti
ludici e didattici per lo storytelling in commercio sono moltissimi: dai giochi
di carte (si pensi alle carte di Propp o di Rodari) fino alle esperienze digitali
più moderne. A proposito, l’immagine in foto rappresenta il mio primo lancio di
dadi all’apertura del gioco… che storia racconterà?
Antonella Bastone (2020), Le fiabe raccontate agli adulti. Storie di ieri e di oggi per la formazione, CELID edizioni