Chi è bello? Che cosa è bello? I bambini elaborano un’idea di bellezza molto precocemente, ma…
Occorre educare i bambini ad un’esperienza plurima di bellezza, necessariamente multipla e potenzialmente imprevedibile.
Occorre educare a cercare la bellezza anche dove non te l’aspetti. Perché la bellezza è inevitabilmente un processo di ricerca. Siamo abituati ad aspettarci una bellezza predefinita, che si attiene a canoni più o meni precisi. Tutte le culture elaborano rappresentazioni sociali di bellezza, sono modelli considerati collettivamente validi. Ma sono semplificazioni della realtà, tutti i modelli sono semplificazioni. A fronte di qualcosa che manca, rispetto al modello, sicuramente c’è qualcosa in più.
Occorre educare a cercare la bellezza anche come non te l’aspetti. Perché può esserci grazia e armonia anche dall’incontro di linee e forme inattese. Ce lo insegna la storia dell’arte.
Occorre educare al fatto che ci sono tanti modi di essere belli, storicamente determinati, e che se un modello oggi non è preso in considerazione non è che detto che non possa essere valido. Il viaggio e l’incontro con il mondo ci insegnano che la bellezza trascende colori, forme e proporzioni.
Occorre educare al fatto che la bellezza non è uno stato, ma un’esperienza. È bellezza ciò che il corpo comunica, esprime, realizza. Il corpo veicola personalità, emozione, memoria ed è quindi bellezza l’esperienza che realizzo nell’incontro con l’altro.