Ho constatato che a diversi bambini piace moltissimo un gioco semplice e versatile che amo chiamare la scatola dei tesori: si tratta semplicemente di una scatola contenente una grande quantità di oggetti e materiali dalle svariate funzioni, mescolati in maniera caotica e imprevedibile (scatoline, mollette, pupazzetti, piccoli oggetti di recupero). Molti bambini possiedono una propria scatola dei tesori a casa, molte educatrici dei servizi per l’infanzia provvedono a costruirne una e, quando viene proposta al gruppo dei bambini, suscita sempre uno slancio di entusiasmo e interesse. La scatola appare come uno scrigno magico da cui scaturisce un materiale imprevedibile capace di attirare bambini di età diverse: i più piccoli, intorno ai due anni, lo utilizzano semplicemente in maniera esplorativa o per soddisfare un’esigenza tipica di quell’età che è il gioco di travaso da un contenitore all’altro. I più grandi, già sensibili al fascino del gioco simbolico, possono dare sfogo a scenari sempre diversi.
Questo gioco troverebbe anche un suo fondamento pedagogico: negli anni fondamentali del puerocentrismo, Rosa Agazzi suggeriva agli educatori di adottare un materiale non preordinato, non scientifico e occasionale che definiva in maniera illuminante cianfrusaglie senza brevetto.
Perché questo gioco piace così tanto ai bambini? Io credo che soddisfi un’esigenza di totale libertà da parte del bambino nella sua attività ludica. Molto spesso i giochi (e i giocattoli) per i bambini sono predeterminati dagli adulti, i quali incanalano l’attività del bambino verso funzioni e obiettivi predefiniti. Il caos apparente della scatola magica, invece, consente al bambino di scavalcare i confini definiti da altri e dare liberamente sfogo alla propria immaginazione. Il miscuglio di oggetti così disparati si presenta al bambino come un terreno di gioco continuamente mutevole, dove gli oggetti hanno una fruibilità illimitata, a seconda degli accostamenti e abbinamenti che, più o meno casualmente, il bambino decide di fare: un bottone può diventare mille cose diverse, a seconda degli oggetti cui viene accostato.
Quando chiedo a mia figlia come mai le piaccia tanto la sua scatola, lei mi dice semplicemente: “perché ha tante cose belle”. Certo, a vederla, forse pochi di noi ne apprezzerebbero il lato estetico, ma il mondo, si sa, per i bambini è un po’ diverso…
Un commento su “La scatola dei tesori”
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Non solo il bambino ha bisogno di giocare. La scatole del tesoro la possiamo ritrovare in versione adulta e preziosa nelle wunderkammer del settecento illuminato in cui, senza alcun tipo di sequenza logica,si trovavano automi di pocellana di aspetto meraviglioso e magico,semi africani piccolissimi in cui trovavano posto tre microelefanti d’avorio, opali dai riflessi infocati o lunari ed altre stranezze esotiche ed intriganti. Ogni eta’ della vita ha bisogno della sua scatola a cui attingere per sognare. cosi’ impariamo a progettare mettendo insieme elementi strani in modo assolutamente nostro che rendano unico e icreativo il nostro quotidiamo. Se da piccoli immagineremo e fiduciosi metteremo in pratica , da grandi saremo pronti a fidarci della nostra originale maniera di risolvere un problema da visionari pragmatici