La comunicazione grafica è una delle più antiche adottate dall’essere umano per esprimere situazioni, sentimenti, bisogni; parallelamente all’evoluzione dell’uomo, ha assunto modalità sempre nuove con cui veicolare i propri contenuti, adattandosi a contesti socioculturali molteplici e sfruttando le novità tecnologiche del proprio tempo.
Il fumetto è una di queste modalità
espressive, capace di coniugare le acquisizioni di molte arti: innanzitutto le tecniche
del disegno pittorico per le immagini, le tecniche narrative per i
dialoghi, ma anche le tecniche di inquadratura del cinema. Il fumetto,
infatti, in quanto insieme di vignette che in sequenza creano un’azione, ha
un’enorme capacità di esprimere situazioni, sentimenti e stati d’animo molteplici.
Tuttavia, da un punto di vista formativo, il fumetto non ha goduto sempre di grande popolarità e forse anche oggi le sue potenzialità sono sottovalutate…
Storicamente il fumetto nasce negli Stati
Uniti alla fine del XIX secolo (Yellow Kid è considerato il primo
fumetto della storia) e da quel momento questo nuovo prodotto narrativo verrà
esportato in tutto il mondo, diventando un fenomeno popolare di massa. In
Italia la storia del fumetto è avviata da «Il Corriere dei Piccoli» (nato nel
1908), utilizzato anche dal fascismo come strumento di propaganda politica,
finalizzato a trasmettere l’amore patriottico nelle giovani generazioni.
Tuttavia, nel secondo dopoguerra, esperti e
studiosi di educazione si scagliano duramente contro il fumetto, addirittura
con una proposta di legge di censura preventiva: il fumento viene considerato
“nefasto” e pericoloso per l’educazione dei giovani, poiché esalta
l’aggressività (Nilde Iotti, 1951).
Dagli anni 60 però, la produzione fumettistica
decolla definitivamente: si moltiplicano i generi e si diffonde il fumetto
d’autore, dove si presta una crescente attenzione al risultato estetico e alla
qualità dell’immagine, sempre più curata e raffinata. Il culmine del successo
dei fumetti in Italia si colloca fra gli anni 60 e 70 (in questi anni i fumetti
italiani sono i più venduti nel mondo occidentale). Nel 1965, nasce anche il “Salone
internazionale dei Comics”: per la prima volta il fumetto, tradizionalmente
relegato alle sottoculture popolari, viene elevato a materia di studio anche
accademico. Il «Corriere dei Piccoli» vive una fase di grande rinnovamento,
grazie anche all’importazione di fumetti come i Puffi e Lucky Luke, oltre che personaggi
emergenti, tra cui Corto Maltese, La Pimpa, Lupo Alberto.
Oggi anche il mondo accademico è generalmente concorde
nel riconoscere la dignità di questa produzione narrativa – anche definita “letteratura
disegnata” – e la sua funzione educativa e didattica: uno strumento utile,
efficace e generalmente gradito, con cui costruire percorsi didattici e unità
di apprendimento.
Lo stesso Gianni Rodari, nel suo ben noto
passaggio “9 modi per insegnare ai ragazzi a odiare la lettura”(1964, Giornale dei Genitori), indica il seguente: “Presentare il libro come alternativa
al fumetto; il fumetto ha la
funzione di nutrire e alimentare il bisogno di avventure, di comicità da
consumare in fretta, da rinnovare spesso: è maneggevole, è economico, è
scambiabile (…) non ha niente a che fare con la lettura, è un’altra cosa, ma i
ragazzi non hanno bisogno soltanto di buone letture”.
Insomma, il principio guida per l’adulto è
sempre lo stesso: il bambino deve essere messo nelle condizioni di poter fare
scelte che soddisfino i suoi gusti e bisogni. La lettura non è solo strumento
didattico, ma possibilmente anche piacere. Calvino
parlerebbe di “lettura sensuale”,
ossia capace di assorbire tutti i nostri sensi e farci evadere in un mondo in
cui si vorrebbe permanere. E il fumetto – con la sua commistione di immagini,
parola scritta e simbologia grafica – ne ha certamente tutte le potenzialità.
Marrone
G., Il fumetto fra pedagogia e racconto. Manuale di didattica dei comics a
scuola e in biblioteca, 2004, Tunué
Antonella Bastone (2021), Le fiabe raccontate agli adulti. Storie di ieri e di oggi per la formazione, CELID Edizioni
Bastone A., A lezione con i film d’animazione. Quando il cartone animato incontra la pedagogia, 2019, Gruppo Editoriale L’Espresso